Nell'articolo precedente abbiamo visto quali sono i casi in cui è consigliabile proporre le lenti a contatto ai bambini.
Oggi vediamo quali sono i prerequisiti necessari per poter intraprendere un percorso di applicazione di lenti a contatto per i più piccoli.
L'utilizzo delle lenti a contatto nei bambini, come dicevamo, richiede una valutazione attenta e un approccio graduale per garantire la sicurezza e il benessere visivo del piccolo paziente. Dopo aver esaminato le ragioni per cui potrebbe essere opportuno che i bambini utilizzino le lenti a contatto, è fondamentale delineare il processo da seguire.
Iniziamo richiedendo un esame oculistico preliminare, mirato ad identificare eventuali motivi di incompatibilità con l'uso delle lenti a contatto. Solo dopo aver ottenuto il nulla osta dall'oculista, si procede con una serie di esami tecnici approfonditi. Questi test includono la misurazione della conformazione della cornea, l'apertura palpebrale e la valutazione della lacrimazione.
Sulla base dei risultati di tali esami, è possibile determinare la lente ideale per il bambino, che sarà utilizzata durante le prime prove. Nei casi dei bambini, è preferibile optare per lenti a ricambio quotidiano per evitare potenziali complicazioni legate alla gestione dell'igiene.
Un aspetto cruciale è la gestione manuale delle lenti a contatto, che, nei bambini più giovani, è affidata principalmente ai genitori. Questi devono apprendere l'abilità di inserire e rimuovere le lenti con rapidità e precisione. Per i bambini più grandi, l'obiettivo è insegnare loro le corrette modalità di gestione, rendendoli autonomi in questo processo già dall'età di 8 anni in media.
Una volta che le lenti sono state consegnate, è importantissimo effettuare controlli periodici per monitorare la corretta adattabilità e garantire il rispetto delle indicazioni fornite dallo specialista. Questo assicura che l'uso delle lenti a contatto sia continuamente valutato e che eventuali problematiche possano essere prontamente identificate e trattate.
Come abbiamo visto, il passaggio all'uso delle lenti a contatto nei bambini richiede un approccio attentamente strutturato che comprende esami accurati, adeguata selezione delle lenti e una formazione mirata sulla gestione. Solo in questo modo è possibile garantire una transizione senza problemi e il mantenimento di una buona salute visiva nell'arco del tempo.
Fonte "Dott. Marco Orlandi", psicologo, optometrista.
Marco Orlandi, dopo il diploma di ottico e la successiva qualifica in optomentria, apre un’attività commerciale nel centro storico di Roma. Successivamente si laurea in psicologia sperimentale ed approfondisce le tematiche delle funzioni percettive, soprattutto dell’età evolutiva. È stato relatore in numerosi congressi di neuropsicologia ad ha svolto attività di docente sia presso le Università della Sapienza, Tor Vergata, LUMSA. È stato anche docente presso numerosi corsi ECM in Italia. Per conto di primarie aziende oftalmiche ha tenuto seminari sulle tematiche della visione. Svolge attività clinica presso il Centro Ricerche sulla Visione che ha fondato nel 2008 proprio per trasferire nella ricerca le proprie esperienze con i pazienti.
Centro Ricerche sulla Visione:
Presso il CRV viene svolta attività di valutazione delle funzioni visuo-percettivo-motorie grazie alla collaborazione di vari professionisti, dall’optometrista all’oculista. Inoltre viene svolta anche attività di riabilitazione visiva, ortottica e/o funzionale. Il CRV organizza corsi di formazione, ECM e non, per professionisti sanitari. Il CRV è sede di tirocinio in convenzione con Roma Tre ed accoglie ricercatori e tesisti anche di altre facoltà.
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Credits to Alessandra Loreti