Le persone miopi hanno un visus ridotto a distanza mentre vedono nitidamente da vicino ad una distanza correlata all’entità del loro difetto. Da alcune persone, la miopia viene interpretata come un naturale adattamento dell’organo della vista ad un mondo in cui il lavoro da vicino è sempre più prevalente.
Sotto questa prospettiva la miopia non rappresenta un problema grave.
Tuttavia se si supera la soglia critica delle 6 diottrie, aumentano in misura significativa i rischi di problemi retinici. Questi possono, in alcuni casi, portare anche a danni importanti con perdita di funzionalità. Per questo motivo la ricerca sta studiando le soluzioni per attenuare la progressione miopica nei giovani.
Infatti dal momento in cui inizia a manifestarsi la miopia in un bambino o in un adolescente si assiste ad un progressivo aumento dell’entità dell’ametropia. L’occhio miope è più lungo della norma ma non esiste generalmente una sola causa all’origine di questa anomalia. Tra i tanti fattori individuiamo la genetica e l’eccessivo lavoro da vicino, con un suo carico marcato sull’accomodazione.
Anni fa era consuetudine ridurre la correzione miopica del soggetto per indurre un minore sforzo accomodativo durante la lettura e scrittura. Anche se ciò dava dei risultati, peraltro parziali, costringeva la persona a vivere con una costante sfocatura a distanza.
Il motivo per cui questa tecnica funziona non è comunque solo legata al ridotto sforzo accomodativo. Correggendo in tal modo si ottiene una focalizzazione più corta nell’area della visione centrale ma un'esatta focalizzazione in periferia.
L’effetto opposto si ottiene con una lente che corregge totalmente la miopia.
In questo caso la periferia risulta funzionalmente ipermetrope. Le evidenze scientifiche hanno mostrato che è proprio questo effetto periferico la causa che innesca un eccessivo allungamento del globo oculare.
Una delle soluzioni più recenti è quella delle lenti oftalmiche a defocus periferico.
Queste lenti hanno una zona centrale che presenta l’esatta correzione miopica e un anello periferico in cui è presente una caduta di potere. In questo modo l’occhio miope avrà, in periferia la formazione di una immagine avanti alla retina. In altri termini è come se l’occhio fosse rimasto miope solo nella periferia.
I vantaggi di questa tecnica sono principalmente due.
Oltre all’azione di contenimento della progressione miopica, il soggetto ottiene un visus a distanza adeguato. Ciò migliora la qualità di vita della persona e favorisce l’accettazione dell’occhiale.
Sicuramente questa non è l’unica modalità per contrastare la miopia.
Abbiamo a disposizione le lenti a contatto, dalle ortoK a quelle a rilascio di tirosina. Si sta affacciando di nuovo anche la terapia farmacologica con l’uso di atropina a bassissimo dosaggio.
Ma c’è anche un altro strumento potentissimo a disposizione di tutti i genitori: aumentare il tempo trascorso all’aria aperta. Non è una battuta ma una chiara evidenza, sperimentata in molte scuole dell’estremo oriente dove la miopia giovanile ha già raggiunto picchi eccezionali.
Fonte "Dott. Marco Orlandi", psicologo, optometrista.
Marco Orlandi, dopo il diploma di ottico e la successiva qualifica in optomentria, apre un’attività commerciale nel centro storico di Roma. Successivamente si laurea in psicologia sperimentale ed approfondisce le tematiche delle funzioni percettive, soprattutto dell’età evolutiva. È stato relatore in numerosi congressi di neuropsicologia ad ha svolto attività di docente sia presso le Università della Sapienza, Tor Vergata, LUMSA. È stato anche docente presso numerosi corsi ECM in Italia. Per conto di primarie aziende oftalmiche ha tenuto seminari sulle tematiche della visione. Svolge attività clinica presso il Centro Ricerche sulla Visione che ha fondato nel 2008 proprio per trasferire nella ricerca le proprie esperienze con i pazienti.
Centro Ricerche sulla Visione:
Presso il CRV viene svolta attività di valutazione delle funzioni visuo-percettivo-motorie grazie alla collaborazione di vari professionisti, dall’optometrista all’oculista. Inoltre viene svolta anche attività di riabilitazione visiva, ortottica e/o funzionale. Il CRV organizza corsi di formazione, ECM e non, per professionisti sanitari. Il CRV è sede di tirocinio in convenzione con Roma Tre ed accoglie ricercatori e tesisti anche di altre facoltà.
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Credits to Alessandra Loreti