Video intervista a Claudio Panella - Ottica Punti di Vista - Roma

L'importanza di un'anamnesi specifica e attenta

Aggiornato: 22 Maggio 2024

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Buongiorno amici del FreeOptik, oggi siamo in live con Claudio Panella del centro ottico Punti di Vista, per affrontare insieme un nuovo tema decisamente molto interessante e importante per tutti gli ottici che ci seguono, ovvero l'importanza di un'anamnesi specifica e attenta. Per comprendere meglio l'argomento direi quindi di addentrarci subito nella prima domanda.

Intanto buongiorno Claudio.

Buongiorno a te Alessandra, buongiorno a tutti.

Allora, ti va di raccontarci chi sei e di cosa ti occupi?

Sì, volentieri. Io sono Claudio Panella, sono un ottico-optometrista con l'ultima specializzazione presa all'Enrico Fermi di Perugia nel 2020. L'ultima perché le altre che avevo preso erano molto meno ufficiali, ma insomma è un argomento che mi è sempre interessato. Faccio questo lavoro da 34 anni e sono nel FreeOptik da 18; tra l'altro sono molto soddisfatto!
E svolgo questa professione dalla mattina alla sera tutti i giorni come un po' tutti i colleghi.

Come dicevo prima, in fase conoscitiva, hai parlato di quanto fosse importante un'anamnesi specifica e attenta. Quindi volevo chiederti qual è l'importanza di condurre un controllo della vista dettagliato e qual è la differenza fra la figura dell'ottico-optometrista da quella dell'oculista?

L'oculista è quello che deve mettere mano alle situazioni a livello chirurgico, patologico, farmacologico.
L'optometrista è un professionista della visione e con questo intendo dagli occhi fino all'appoggio plantare passando per tutta una serie di situazioni psicofisiche che potrebbero anche non essere immaginate. Poi, quando si intercettano problematiche che esulano da quello che l'optometrista può fare, la palla passa all'oculista ma anche ad altre figure specifiche tipo l'endocrinologo, il posturologo e via discorrendo. Quindi si può avere una collaborazione diretta con queste figure e fare altri tipi di indagini in funzione anche dell'anamnesi che poi deve essere supportata dalla conoscenza dei test che si fanno in studio.

Dicevi, per l'appunto, quanto sia importante condurre un controllo della vista dettagliato.
Tu hai casi studio o esempi in cui un'anamnesi accurata ha fatto veramente la differenza nel corso della diagnosi, prima, e del trattamento poi?

Un caso un pochino più particolare potrebbe essere quello del perché non si è riusciti a portare un multifocale. A volte si potrebbe avere una situazione innervativa, quindi mandibolare, posturale o uditiva un po' particolare e quindi subentrano anche organi tipo il trigemino, il nervo facciale, eccetera eccetera. Si può capire perché una persona non si adatta al multifocale ma anche comprendere situazioni abbastanza gravi che, anche se non capitano spessissimo, ci sono successe ultimamente.
Ad esempio intercettare sindromi importanti come la BaseDow Graves o la Sjogren.
Come dicevo prima, qui interviene l'endocrinologo perché io non faccio una diagnosi, ma posso intercettare il problema. Ad esempio notando la lacrimazione molto scarsa, l'occhio secco, la familiarità con alcune problematiche. Si entra in studio, si fanno dei test specifici e, anche tramite un'accurata anamnesi, abbiamo scoperto in due casi queste due sindromi, di cui una abbastanza grave, l'altra un pochino meno. C'è questa persona che ogni tanto ancora mi porta ancora le pastarelle perché il suo endocrinologo le ha detto “Ma come hai fatto a intercettare questa cosa facendo un check visivo semplice?”
Così con un'accurata anamnesi e poi tre test in studio specifici (certo, bisogna sapere un pochino quello di cui si parla!) la persona può ora cominciare a trattare queste situazioni! Poi si risolverà o no, sarà a cura dei suoi medici curanti.

Quali sono gli aspetti principali che secondo te dovrebbero essere inclusi in un'anamnesi specifica anche poi per garantire una valutazione che sia il più completa possibile?

Le sintomatologie, la familiarità, anche semplicemente il motivo per cui una persona abbia deciso di fare un test visivo. Tutto questo possiamo capirlo in una decina di minuti di chiacchierata, così possiamo già intuire se è il caso di entrare in studio oppure se c'è bisogno di un intervento tempestivo da un'altra parte.

Se dovessi dare un consiglio ad una persona che va per la prima volta da un ottico-optometrista e vuole essere certa di sottoporsi ad un'anamnesi comunque specifica e accurata, quali aspetti dovrebbe assicurarsi che vengano considerati?

La persona che va da un ottico-optometrista deve assicurarsi che venga ascoltata, che non venga portata direttamente in studio a fare l'esamino per vedere le letterine ecc ecc... Prima di fare un esame della vista bisogna essere ascoltati per capire se c'è bisogno di un esame della vista con domande specifiche.

A questo proposito Claudio vuoi mandare anche un messaggio ai tuoi colleghi?

Beh sì, guarda, lo slogan che ho scritto anche sulle serrande della mia attività è innovazione e tradizione e cioè l'innovazione sta nel riuscire ad avere a che fare anche con le tecnologie a 57 anni e quindi, comunque, essere sempre preparato.
E poi la tradizione, quella di fare bene il nostro lavoro, fornire un dispositivo medicale tenendo sempre a mente tutta quella che è la storia del nostro lavoro da un paio di cento anni a oggi!

Uno sguardo quindi verso il futuro senza dimenticare comunque tutto quello che è stato il pregresso, ciò che ha portato la professione a diventare quella che è oggi...

Non avrei saputo dirlo meglio, esatto!

Grazie mille Claudio!
Quindi, io direi che a questo punto possiamo mandare un saluto a tutte le persone che ci stanno seguendo in differita, che troveranno questa live sul canale YouTube del FreeOptik e ci aggiorniamo poi con la prossima intervista.

Grazie Claudio e buona giornata a tutti.

Grazie a te Alessandra e grazie a tutti. Ciao!


 



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