1. Ciao Francesca, quando nasce la tua passione per l'ottica e in che anno hai avviato la tua attività? Raccontaci la tua storia professionale
Ciao! Il mio percorso nel mondo dell'ottica inizia più di 30 anni fa seguendo le orme di mio fratello Marco che, all'epoca, lavorava come dipendente per un altro negozio. La sua passione per il campo dell'ottica mi ha coinvolta a tal punto da decidere di seguire il
suo stesso percorso. Nel 1986 Marco apriva il suo negozio ed io, terminati gli studi, ho iniziato a lavorare con lui!
2. Se dovessi riassumere Ottica Orlandi con una frase quale sarebbe?
“Ascoltiamo i tuoi occhi” è il nostro payoff aziendale e rispecchia perfettamente il nostro modo di lavorare. Gli occhi di ciascuno di noi parlano più di quanto possiamo immaginare. Il nostro compito è afferrarne i messaggi. Gli occhi raccontano emozioni e noi siamo pronti ad accoglierle. Ma gli occhi raccontano anche le loro diffcoltà e noi siamo pronti a risolverle.
3. In un'era sempre più digital, pensi che la vendita online potrà mai sostituire la vendita in negozio?
Direi che sono due modi di lavorare molto diversi. La vendita online è priva del contatto umano, è veloce. È adatta per risolvere alcune necessità: acquisto di premontati, lenti a contatto, occhiali da sole di specifci brand. Nella vendita in negozio, invece, le modalità e i
tempi sono diversi: si instaura un rapporto umano di valore tra il cliente e il venditore che va oltre la semplice vendita.
4. Parliamo di professionalità: quali sono 3 aspetti che reputi fondamentali ai fini dell'accoglienza del cliente in negozio?
Un aspetto fondamentale è quello di non lasciarsi mai condizionare dal giudizio personale quando vediamo un cliente entrare per la prima volta. L'accoglienza è incondizionata e deve essere uguale per tutti. Poi è necessario ascoltare con attenzione e pazienza le specifche problematiche mettendo in campo un ascolto attivo. Infne dobbiamo far capire al cliente che siamo professionisti e abbiamo i mezzi per aiutarlo.
5. E, sempre in tema assistenza, quanto conta seguire il proprio cliente anche in una fase post-vendita?
Penso che il post-vendita sia più importante della vendita stessa. Quando un cliente entra nel nostro negozio non è solo un numero che aumenta il fatturato ma una persona con specifche necessità ed esigenze; è nostra premura supportarlo con attenzione in tutto il
percorso. Anche dopo la vendita.
6. È il brand o la qualità dei materiali che fa la differenza in un occhiale? Tu cosa ne pensi? E cosa ne pensano i tuoi clienti?
Sicuramente la qualità dei materiali è fondamentale, ma il cliente non sempre ne è consapevole. Spesso la sua attenzione è focalizzata su ciò che conosce: il marchio in voga o la collezione del momento. Sta a noi aiutarlo a comprendere l'importanza di un prodotto
valido non solo stilisticamente ma anche, e soprattutto, a livello qualitativo. Insieme al cliente riusciamo sempre a trovare la soluzione migliore.
7. C'è un episodio in particolare nella tua esperienza professionale che ti ha emozionato particolarmente e ti ha fatto comprendere il valore del tuo lavoro? Vuoi condividerlo con noi?
Il mio lavoro mi regala così tante emozioni che per me sarebbe diffcile individuare una situazione in particolare. Mi sento grata ogni volta che un cliente attraversa la città per venire da noi. Sono felice quando vedo un bambino, inizialmente restìo, accettare di buon
grado l'occhiale e sceglierlo personalmente. Cerco di trasformare tutto il percorso di scelta in un gioco. E i bambini, di solito, lo apprezzano molto.
8. Dal tuo sito emerge l'impegno di Ottica Orlandi nel sociale. Quanto pensi sia importante, per un'attività commerciale, sostenere delle realtà solidali?
Non so se sia importante per l'attività commerciale ma di sicuro lo è per me come persona. Sono diversi anni che collaboriamo con l'Associazione Insieme a Giordano fornendo ausili gratuiti ai bambini che ne hanno necessità. Inoltre recentemente abbiamo
consegnato anche 60 occhiali ad un prete missionario che è capitato in negozio per un controllo di routine.
C'è una frase di J. Miller che amo particolarmente ed è questa:
“Niente porta tanta gioia e allegria quanto il privilegio di fare del bene”.
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